venerdì 18 giugno 2010

Psicofarmaci? NO, grazie!! Mi basta una sana psicoterapia!!!




Anche questo articolo l'ho scritto e pubblicato su un altro blog di recente chiuso. Era stato commentato in modo molto interessante da alcune lettrici, visto quanto io ritenga di valore i commenti ricevuti li riporto senza i nomi di firma in fondo alla pagina.




PSICOFARMACI? NO GRAZIE, MI BASTA UNA SANA PSICOTERAPIA!!!


Ma sapete quanta gente prende gli psicofarmaci?
Ma sapete con che facilità i medici li prescivono?
Ma sapete cosa provocano in noi?
Ma sapete a cosa servono e che risultato hanno?
Ma sapete quanto durano?
Vi assicuro che senza psicofarmaci si guarisce, direi: anche meglio e definitivamente.
State alla larga dai dottoroni che ve li prescrivono, che se li prendano loro!!!!!! E chissà quanti lo fanno!
Basta una buona terapia psicoterapica per aiutare la vostra mente, non serve la chimica. Un buon psicoterapeuta vi saprà aiutare con veri e definitivi risultati. Con un lavoro serio e continuativo (che non vuol dire che dallo psicoterapeuta ci dovete andare per tutta la vita).
Come fare a valutare uno psicoterapeuta? Prima di tutto salutate immediatamente chi vi prescrive gli psicofarmaci. Valutate chi vi sta di fronte. Quello che avete innanzi è una persona seria? Come vive la sua vita? E' eccessivo nei modi di fare? E' divorziato? Ha figli tossicodipendenti o bulli nelle scuole? Cercate di notare se è una persona che vale a livello umano. Lasciate perdere i dottoroni che se la tirano, ma evitate pure quelli che si svendono... puzzano di marcio tanti di essi! Non recatevi dagli psicologi ma putate direttamente allo psicoterapeuta, l'unico con le qualifiche per potervi aiutare.
Chi crede nella sua disciplina la pratica lui stesso, quindi gli psicoterapeuti, se veramente credono nella psicologia, vanno da uno psicoterapeuta? E'si! Certo, pure loro è bene che vadano a farsi analizzare. E' dal fuori che si vedono le cose, non dal dentro! Serve una persona sopra le parti per poter capire ed aiutarti ad aggiustare il colpo, anche se hai le nozioni.
Per valutare se lo psicoterapeuta è una persona valida è ottimo il passaparola.
Ricordo qualche un pò di anni fa, avevo circa 20 anni. Parlavo di psicoterapia con un carissimo amico. Mi sentivo insicura in merito alla mia vita e avvertivo la necessità di avere una guida che mi indicasse le mie possibilità. Questo amico, d'età più grande di me, mi disse che in passato fece un ciclo di incontri con uno psicoterapeuta e che mi avrebbe fatto avere il suo numero. Qualche giorno dopo ho preso il contatto ma mi son soffermata a pensare prima di effettuare la telefonata. Questo mio amico è una persona a cui tenevo molto, e che ancora oggi chiamo il mio "fratellone", una persona a cui sono legata. Nonostante tutto sono sempre stata molto obbiettiva nella sua analisi. Quante cose non andavano nella sua vita! Com'era problematico, e come lo è ancor oggi!!! Mi son detta: se lui è ancora a questo punto, nonostante la lunga terapia fatta, mi sa che questo piscoterapeuta vale veramente poco!!". E così ho lasciato perdere nella speranza che arrivasse altro.
Non è facile parlare di psicologia con la gente. Dire vado dallo psicoterapeuta è come dire, per molte - troppe - persone, sono matta. Piuttosto che mettersi in discussione la gente preferisce vivere di pasticche; è si, perché io sono convinta che le malattie tanto dipendano dalla psiche, la vera ad essere malata. Quindi come fare ad aprirsi con le proprie conoscenze dicendo loro di voler provare quella strada?
Basta guardare qualsiasi trasmissione televisiva che parla di malattia. Ma si potrà che mai e poi mai annuiscano al fatto che alla base ci possa essere un problema psichico? Le cause sono sempre complicatissime o, ancor peggio, genetiche. Le soluzioni stanno sempre e solo nelle belle e colorate scatole di farmaci o tra i bisturi di qualche dottore. (Sia chiaro, ben vengano i bisturi ed i farmaci, ma..... )
Mai che dicano che si dovrebbe provare con una psicoterapia... Tutti dottoroni, grandi, importanti, con tanti libri scritti e tante ore in cattedra a raccontarla agli altri. (Sia chiaro, ben vengano le loro ricerche!!)
Sapete quanto ci marciano sopra questo le case farmaceutiche? Rende di più la gente malata che compra ogni giorno tanti bei farmaci o quella che, grazie ad una sana psicoterapia, non ti compra nemmeno un farmaco e ne necessiterà raramente anche nella sua vecchiaia? Datevi la risposta!
Come ho fatto io alla fine a trovare il mio psicoterapeuta?
Penso sempre che se una persona cerca veramente qualcosa prima o poi la incontra! E così ho avuto un'altra possibilità.
Mi son trovata ad aver a che fare con una donna di valore, sicura di sé, amata e rispettata dal marito che anche lei amava e rispettava . Una donna che sin dal primo momento che l'ho conosciuta mi ha dato certezze e che stimolava in me sani dubbi. Lei conosceva uno psicoterapeuta con cui aveva fatto una validissimo perscorso... e che teneva ancora presente per i fatti particolari della propria vita.
Mi ha dato fiducia! La mia fiducia è stata preziosamente ripagata!!!
Dallo psicoterapeuta non vanno i matti ma vanno tutti gli esseri umani; sia quelli che si sentono appesantiti dalla vita che quelli che alla vita sorridono ogni giorno possono trarre opportunità uniche ed informazioni importantissime per loro da una psicoterapia.
Dallo psicoterapeuta va chi ha il coraggio di mettersi in discussione, chi vuole aprire i propri occhi e trovare la miglior strada per sé.
Dallo psicoterapeuta va chi ha voglia di vivere bene, di essere felice, di essere sereno, di essere sano...
Dornando agli psicofarmaci: di gente che li tilizza ne ho conosciuta un bel pò. Dopo anni di assunzione di essi nulla è cambiato per loro, la depressione è sempre li che fa capolino quando meno se lo aspettano. Cosa saranno serviti quegli spaccastomaci chimici?!?!


... pensateci...




Commenti:

Lettrice A: PURTROPPO NON E' COSì SEMPLICE MOLTE PERSONE HANNO DAVVERO BISOGNO DI FARMACI E NON DOVREBBERO ESSERE COLPEVOLIZZATE PER QUESTO. ALTRO DISCORSO è L'ABUSO DEGLI STESSI. PAOLA UNA PSICO!

Risposta: Cara "lettrice A",io certo non colpevolizzo chi utilizza psicofarmaci, ma chi li somministra.Lo psicofarmaco che risultati ha? Va alla radice del problema risolvendolo? Lavora sulle cause che fanno sprigionare il male?A quanto pare non fa nulla di tutto ciò. Ciò che lo psicofarmaco da a chi lo assume è un anestetizzamento temporaneo della situazione, un tamponamento del male. Non certo una risoluzione definitiva.E' una buona psicoterapia che risolve ed annulla i problemi alla radice facendo si che non si manifestino più nel futuro, nemmeno sotto altre sembianze.Ti assicuro che alcuni tuoi colleghi hanno il piacere di guarire i mali della gente con una, se pur dolorosa e profonda, psicoterapia.Cordialmente.



Lettrice B: Doloroso questo commentare oggi. Io non lo so quale sia la tua esperienza profonda, non so quanto il vivere ti sia agevole. So quanto la mia vita sia stata condizionata, ferita e mutilata dal disagio psichico. Mi sono curata con la psicoterapia per 14 anni e la mia terapeuta (ti assicuro che il fatto che fosse separata non ha mai tolto nulla alla sua capacità di interagire con me e con il mio dolore) se non mi ha guarita ha però compiuto il miracolo di farmi desiderare di vivere, cosa che ti assicuro, non è mai stata scontata per me. Alla fine però ho dovuto arrendermi al fatto che solo i farmaci mi consentivano un qualche surrogato di vita "normale" e da allora li assumo ogni giorno e l'ultima delle mie preoccupazioni è che possano danneggiare il mio stomaco. D'altro canto, ho preso per anni farmaci per un'altra patologia, i cui effetti collaterali erano ben più pericolosi di un'ulcera. Credo davvero, senza nessun intento polemico, che chi soffre nel profondo, meriti qualcosa in più di un giudizio tranciato con l'accetta. In tutto ciò sono molto felice che la psicoterapia abbia avuto su di te dei buoni effetti.

Risposta: Ciao "lettrice B".Ho letto il tuo messaggio con il dovuto rispetto, e con altrettanta cautela, mi permetto di risponderti (come ho fatto con Paola).Ti assicuro che non sono una spara sentenze, quello che non mi permetterei mai di fare è semplificare il male della gente. So, lo so bene, quanto una terapia possa essere difficile, e quanto possa essere tremendamente faticoso uscire da un circolo vizioso che ti porta al desiderio di annullamento.Non penso di essere una tra le poche fortunate ad aver avuto buon esito tramite una terapia. Il confronto con le persone lo ricerco continuamente e ti dico con certezza che chi può aiutare senza gli psicofarmaci c'è eccome.La finalità di questo mio post è di far sapere ai tanti bisognosi di un aiuto che non per forza di cose lo possono trovare solamente nei farmaci. Nonostante capisca e rispetti il tuo dolore, mi permetto di assicurarti che un’altra via c’è. L’indirizzo psicoterapico sistemico-relazionale fa si che la terapia vada ad intervenire su quelle dinamiche che provocano il male. Lavorando proprio sulla causa del male ti assicuro che tutto quello che provoca svanisce. Certo, non è facile e non è da tutti sapervi lavorare.Mi sono permessa di dire che uno psicoterapeuta divorziato dev’essere lasciato perdere perché in questo settore noi pazienti, a mio avviso, dobbiamo pretendere il meglio. Una persona che analizza me ed il mio male, a mio avviso, non può avere delle così profonde lacune al suo interno tanto che l’hanno portata a fare delle scelte completamente sbagliate nella sua vita. Ammetto in questo che le scelte e gli errori di uno psicoterapeuta possono essere stati fatti in un lontano passato e successivamente rimarginati con un percorso valido (tutti possono migliorare, anche loro ovviamente). Ma, sono comunque convinta, che quando noi dobbiamo scegliere è bene che stiamo molto attenti, perché a queste persone affidiamo la nostra vita. Non quindi doveroso scegliere il meglio? (so che questa domanda una persona malata e che non vuole vivere certamente non se la pone, ma la gente interno a lei certamente ne ha l’obbligo).Rispetto il tuo percorso e pure il punto di vista di Paola, ma io, come tanta altra gente che ho conosciuto (che ti assicuro non aveva la minima speranza in sé e per sé), siamo l’esempio che di psicofarmaci se ne può fare a meno. Grazie per avermi scritto.



Lettrice C: hai ragione.di psicofarmaci se ne prescrivono decisamente troppi.se poi sia la psicoterapia la soluzione, io non lo so .personalemnte anzi penso di no.Credo che un bravo aiuto ti serve per cominciare un percorso che però aun certo punto devi continuare da te.troppe volte ho visto persone continuare per inerzia percorsi psicoterapeutici per anni...una dipendenza diversa in fondo, da quella chimica, certo più sana, per carità..però sempre dipendnenza.bel blog.ricco di spunti, oltre che di ricette:D

Risposta: Ciao "lettrice C",condivido con te, la dipendenza, qualunque essa, sia non fa bene. Una terapia deve dare esito in un determinato periodo di tempo, e comunque si devono vedere e sentire i risultati giorno dopo giorno. Una psicosi grave non può certo essere curata in un anno (del resto nemmeno un malato di cuore che ha subito un trapianto dopo un solo anno è guarito del tutto e può andare a far la maratona di NY).La psicoterapia può essere paragonata ad un corso di cucina: dove spopri cose nuove, impari a utilizzare i vari ingredienti, capisci a cosa servono gli strumenti del mestiere, inoltre ti indirizza sul come muoverti in cucina. Poi certo, successivamente, acquisite le basi, devi fare da te. A mio parere c'è comunque sempre una "ricetta nuova" pronta ad entrare nella nostra vita, per questo a volte vale comunque la pena di confrontarsi per imparare nuovamente come fare e perché.E' tanto bello ed arricchente mettersi in discussione. Un Sorriso grande grande...


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